Rituali da rientro: la cura dello spazio
Dal rientro delle vacanze mi sto dedicando anche a riordinare e fare modifiche agli spazi in cui vivo e lavoro.
Lo faccio ogni anno in modo non programmato ma ascoltando quando emerge il bisogno di ricreare l’armonia che, col tempo, si appanna un po’.
È un processo ciclico, legato all’andamento degli impegni, del sovraccarico o della vitalità e dei processi di cambiamento che portano ad avere nuove esigenze. Per me significa dare un ordine e una forma alle cose in modo che mi corrispondano nel momento che sto vivendo.
Settembre si presenta sempre con nuove partenze e mi piace assicurarmi di avere un quaderno nuovo da iniziare, una pagina pulita e le matite temperate.
Questo processo ha a che fare sicuramente con gli aspetti di pulizia e ordine necessari in ogni ambiente affinché sia salubre e accogliente. Ha anche a che fare con la comodità e la praticità, ma non solo. Mi riferisco soprattutto agli aspetti più “creativi” e vitali dei luoghi in cui passiamo il nostro tempo. Si tratta di comunicare qualcosa attraverso di essi, dotarli di un carattere, di una tonalità, di un’impronta che riporti a noi.
Proprio per questo motivo è naturale che gli ambienti siano in trasformazione e in evoluzione come lo siamo noi, per seguire il nostro percorso ed essere sempre in sintonia con i nostri bisogni e desideri (in questo articolo ne esploro altri aspetti).
Così oggi, in un’ora libera in studio, mi sono presa cura della scrivania (cosa che avrei dovuto fare mesi fa quando l’ho acquistata in un mercatino). Ho nutrito legno e pelle e restituito luce e carattere a un oggetto che ha una storia e vari segni del tempo.
Simbolicamente è un po’ ciò che accade alle persone che chiedono la mia consulenza e che arrivano in questo luogo “appannate” da sofferenze e problemi. Come posso comunicare cura se le accolgo in un luogo trasandato?
Oltre a questo, ho acquistato delle piante nuove per dare maggiore vitalità ad un ambiente che raccoglie tante emozioni, spesso disperate.
Tutto questo per dire, ancora una volta, che la forma con cui ci presentiamo e gli spazi di vita in cui viviamo sono l’emanazione di ciò che siamo.
A volte può essere difficile trovare il modo migliore per esprimerci,
ma quando ci riusciamo e viviamo nell’armonia dentro e fuori, allora è tutta un’altra storia.